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La recente decisione di una cooperativa sanitaria di obbligare gli Operatori Socio Sanitari (OSS) a sottoscrivere a proprie spese una polizza di responsabilità civile verso terzi (è un tipo di assicurazione che copre i danni involontari causati a terzi) ha sollevato un’ondata di preoccupazioni e interrogativi, sia tra gli addetti ai lavori che sul piano normativo. La scadenza imposta al 31 agosto ha acceso un dibattito acceso, con le organizzazioni sindacali in prima linea nel difendere i diritti dei lavoratori e nel fare chiarezza sulla corretta interpretazione delle normative in vigore.
La Legge Gelli-Bianco e il DM 232/2023: chi sono i veri destinatari?
La Legge Gelli-Bianco (L. 24/2017) è stata introdotta con l’obiettivo di regolamentare la responsabilità professionale del personale sanitario, stabilendo precisi obblighi assicurativi per coloro che esercitano le professioni sanitarie. Tuttavia, è essenziale evidenziare che questa legge non include esplicitamente gli OSS tra i professionisti obbligati a sottoscrivere una polizza assicurativa di responsabilità civile.
Gli articoli 9-12 della Legge Gelli-Bianco, infatti, si rivolgono esclusivamente a chi esercita una professione sanitaria. Secondo il DM 232 del 15 dicembre 2023, gli OSS sono definiti come “operatori di interesse sanitario” e non come “esercenti la professione sanitaria”, escludendoli quindi dagli obblighi assicurativi previsti per medici, infermieri e altri professionisti del settore.
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La copertura assicurativa e il ruolo delle strutture sanitarie
Un elemento fondamentale chiarito dal DM 232/2023 riguarda le responsabilità delle strutture sanitarie, sia pubbliche che private, nel garantire una copertura assicurativa per eventuali danni causati dal proprio personale, OSS inclusi. Questo principio esonera gli OSS dall’obbligo di stipulare una polizza personale per colpa grave, una misura che risulterebbe inadeguata e inutile per i compiti tecnici che svolgono quotidianamente.
È inoltre importante notare che le polizze attualmente disponibili sul mercato non sono conformi ai parametri richiesti dalla Legge Gelli-Bianco per i professionisti sanitari, poiché non esistono parametri specifici per gli OSS. Di conseguenza, tali polizze non offrono una protezione reale per queste figure e non sono necessarie.
La posizione delle organizzazioni sindacali
Le organizzazioni sindacali si sono espresse con forza contro la richiesta della cooperativa, denunciando pratiche commerciali scorrette e l’imposizione di obblighi non supportati da leggi specifiche. Il sindacato ha inoltre segnalato questo comportamento alle autorità competenti, richiedendo un’interpretazione autentica delle norme per eliminare ogni ambiguità e proteggere i lavoratori da abusi.
In un recente appello al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, al Ministro della Salute e al Ministro dell’Economia e delle Finanze, il sindacato ha chiesto chiarimenti normativi che possano sanare il vuoto legislativo attualmente esistente. Tuttavia, le istituzioni non hanno ancora fornito una risposta ufficiale, lasciando i lavoratori in un limbo di incertezza.
Alla luce di queste analisi, è chiaro che l’obbligo imposto dalla cooperativa di stipulare una polizza RC professionale per gli OSS non ha una base legale solida. Gli OSS non sono legalmente tenuti a sostenere i costi di un’assicurazione per colpa grave, poiché la normativa attuale non li riconosce come professionisti sanitari soggetti a tale rischio.
In attesa di un chiarimento definitivo da parte delle autorità, la cooperativa è chiamata a riconsiderare la sua posizione e a rispettare i limiti normativi vigenti, tutelando così i diritti dei propri lavoratori e evitando di imporre obblighi ingiustificati.
Questa vicenda sottolinea l’importanza di una vigilanza costante da parte delle organizzazioni sindacali e della necessità di un intervento chiarificatore da parte delle autorità competenti, affinché i diritti dei lavoratori siano protetti e rispettati. Gli OSS svolgono un ruolo essenziale nel sistema sanitario, fornendo assistenza diretta ai pazienti e supporto al personale medico, le responsabilità dovrebbero essere chiaramente attribuite e regolamentate, è fondamentale che le istituzioni e le cooperative sanitarie rispettino i limiti stabiliti dalla legge, evitando di scaricare sui lavoratori obblighi che non spettano loro.
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Le informazioni fornite su questo sito web sono puramente informative e non sostituiscono in alcun modo il parere o la consulenza di un esperto. Si consiglia sempre di consultare un professionista del settore per eventuali domande specifiche.