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Un operatore socio-sanitario di una casa di riposo di Capri è stato posto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico con l’accusa di violenza sessuale aggravata e maltrattamenti ai danni di quattro ospiti ultraottantenni, tutti affetti da gravi patologie psichiche e condizioni di minorata difesa.
L’indagine, coordinata dalla Procura di Napoli, rappresenta uno dei casi più gravi degli ultimi anni nelle strutture assistenziali per anziani della Campania, riaccendendo il tema dei controlli e della tutela delle persone non autosufficienti.
Le indagini: telecamere nascoste, segnalazioni interne e oltre dieci episodi documentati
L’inchiesta ha preso avvio dopo la segnalazione di un altro operatore socio-sanitario della struttura alla direzione dell’ente che gestisce la casa di riposo. Notati comportamenti anomali durante l’accompagnamento degli ospiti nelle attività igieniche, la direzione ha richiesto l’intervento dei carabinieri.
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Tra metà ottobre e fine novembre 2025 sono state installate telecamere nascoste, che in poche settimane hanno registrato una serie di condotte ritenute dagli investigatori “plurime e sistematiche”: costrizioni ad atti sessuali, manipolazioni durante l’igiene personale, intrusioni notturne nelle stanze e diversi episodi di aggressioni fisiche e verbali.
Le vittime accertate sono tre donne e un uomo, tra gli 82 e i 91 anni, in condizioni cliniche tali da non poter riferire autonomamente quanto subito. Alcune frasi intercettate dalle registrazioni – “Non c’è niente da sistemare, i miei organi non sono un giocattolo” – sono state riportate integralmente nell’ordinanza cautelare.
La Procura ha sottolineato la gravità delle accuse, aggravate dalla qualifica dell’indagato come incaricato di pubblico servizio e dall’abuso della relazione di fiducia insita nel ruolo assistenziale. L’uomo, 47 anni, residente a Torre del Greco, lavorava nella struttura da diversi anni.
Reazioni della struttura e le implicazioni per la tutela degli anziani fragili
La direzione, ha espresso profondo rammarico per quanto emerso dalle indagini. Contattato dalla stampa, il rappresentante legale, ha sottolineato come l’intera vicenda sia stata segnalata tempestivamente dalla stessa struttura: una decisione che, secondo il sacerdote, testimonia “la massima vigilanza interna e la volontà di tutelare gli ospiti più fragili”.
Parallelamente, la fondazione ha incaricato i propri legali di valutare gli eventuali provvedimenti nei confronti dell’operatore coinvolto. Nella struttura prestano servizio sia dipendenti diretti della fondazione, sia personale proveniente da una cooperativa esterna; l’OSS arrestato risulta appartenere al primo gruppo.
Il caso di Capri rilancia un tema delicato e centrale per il settore: la sicurezza nelle RSA e nelle strutture per anziani con vulnerabilità fisiche e cognitive. Gli episodi di abuso che negli ultimi anni hanno interessato varie realtà nazionali evidenziano la necessità urgente di rafforzare i sistemi di protezione. Ciò include un miglioramento delle procedure di supervisione del personale, soprattutto nei reparti dove l’assistenza richiede un maggior livello di prossimità e dove il paziente dipende completamente dagli operatori.
Tra le misure individuate come prioritarie figurano l’implementazione di sistemi di videosorveglianza controllata, la definizione di protocolli chiari sulle attività svolte in solitudine dagli operatori, l’istituzione di procedure obbligatorie di segnalazione interna e la formazione continua sugli aspetti deontologici ed etici dell’assistenza. Si tratta di strumenti essenziali per garantire la sicurezza di persone che, per condizione clinica, non sono in grado di riferire autonomamente eventuali abusi.
L’arresto dell’operatore socio-sanitario non chiude il caso: la Procura di Napoli prosegue infatti gli accertamenti per verificare la presenza di ulteriori episodi e per valutare eventuali responsabilità organizzative. Il procedimento mette così in luce un nodo cruciale dell’assistenza agli anziani: la necessità di assicurare, in ogni fase del percorso di cura, standard strutturati di prevenzione e controllo a tutela delle persone più vulnerabili.
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