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Videosorveglianza nelle RSA del Lazio: la proposta di legge di Alessia Savo contro gli abusi sugli anziani
Una svolta significativa nella tutela degli anziani arriva dalla Regione Lazio, dove è stata presentata una proposta di legge per introdurre sistemi di videosorveglianza obbligatoria nelle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali), sia pubbliche che private accreditate.
Prima firmataria è Alessia Savo, presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali, che ha spiegato l’urgenza di questa iniziativa, nata per rispondere a una reale emergenza sociale: le numerose segnalazioni di maltrattamenti e abusi avvenuti negli anni nelle strutture assistenziali per anziani.
Alessia Savo ha spiegato che:
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“Questa proposta nasce da un’esigenza concreta: quella di contrastare episodi drammatici e inaccettabili di maltrattamenti e abusi. Parliamo di fenomeni che, secondo i dati, hanno raggiunto proporzioni preoccupanti. Abbiamo il dovere morale e istituzionale di intervenire con tutti gli strumenti disponibili per difendere le persone più fragili.” – Alessia Savo
Con questa legge, l’obiettivo è rafforzare il controllo all’interno delle RSA, creando un ambiente più sicuro e trasparente per tutti.
Le videocamere a circuito chiuso, installate nelle aree comuni e – su richiesta – anche nelle stanze private (con consenso dell’interessato o dei familiari), permetteranno di prevenire abusi e violenze che purtroppo in passato sono stati troppo frequenti e spesso difficili da dimostrare.
L’uso delle registrazioni sarà regolamentato da precise norme sulla privacy: saranno accessibili solo in caso di denuncia o indagine, e saranno criptate per tutelare i diritti di ospiti e operatori.
Cosa prevede la proposta di legge
La proposta, identificata come DDL n. 195, introduce misure concrete per aumentare i livelli di sicurezza nelle RSA:
- Installazione obbligatoria di sistemi di videosorveglianza per ottenere o mantenere l’autorizzazione all’attività;
- Possibilità di videosorveglianza anche in camera, su base volontaria;
- Accesso limitato ai dati video, solo in caso di necessità;
- Finanziamenti regionali per sostenere le RSA nell’adeguamento tecnologico;
- Campagne informative sulla cultura della legalità e del rispetto nei luoghi di cura.
“Qualsiasi forma di sopruso, violenza o comportamento lesivo della dignità umana – ha aggiunto Savo – va contrastata. Ma quando questi episodi colpiscono chi non ha più la forza per difendersi, l’intervento delle istituzioni diventa un dovere ancora più urgente.”
Con l’introduzione della videosorveglianza nelle RSA, la Regione Lazio vuole aumentare il livello di controllo e ridurre drasticamente gli abusi che, purtroppo, si sono verificati negli anni. Si tratta di una misura che protegge gli anziani, rassicura le famiglie e promuove la trasparenza nelle strutture assistenziali. Ora si attende l’iter legislativo in Aula per la definitiva approvazione.
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