Asl di Avellino: Operatore socio-sanitario lavorava con titoli falsi, licenziato dopo 15 mesi

di Redazione
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Assunto come operatore socio-sanitario (OSS) dall’Asl di Avellino nel giugno 2022, ha prestato servizio per ben 15 mesi negli ospedali di Ariano Irpino e Sant’Angelo dei Lombardi, prima di essere licenziato una settimana fa. Il motivo? Non era in possesso del titolo necessario per esercitare la professione.

L’episodio è emerso a seguito di una verifica generale sui titoli di studio e di abilitazione, avviata dall’Asl su tutti i dipendenti con contratto a tempo indeterminato. Durante questi controlli è stato scoperto che l’uomo non aveva mai conseguito l’attestato di OSS, il titolo richiesto per svolgere il lavoro, che si ottiene tramite corsi di formazione regionali o riconosciuti a livello nazionale.

Il caso desta scalpore, poiché l’uomo è riuscito a lavorare a stretto contatto con pazienti, alcuni dei quali in condizioni di fragilità, per oltre un anno, senza che nessuno si accorgesse dell’assenza del titolo.

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Già dallo scorso anno l’Asl di Avellino aveva iniziato una serie di controlli e il dipendente era stato convocato più volte per chiarire la sua posizione. In ogni occasione ha presentato documenti differenti, che però si sono rivelati falsi. Un controllo incrociato con la Regione Campania ha confermato che nel 2013, anno in cui il presunto diploma sarebbe stato ottenuto, i corsi erano sospesi.

Nonostante il procedimento disciplinare aperto dall’Asl e le continue convocazioni, l’uomo ha mantenuto una posizione di difesa, arrivando persino a presentare un ulteriore attestato, questa volta con una data diversa. Anche in questo caso, però, le verifiche hanno confermato la falsità del documento. Il licenziamento è stato quindi inevitabile.

Ma resta un interrogativo importante: come è possibile che una persona sia riuscita a lavorare per così tanto tempo senza il titolo richiesto? Perché i controlli non sono stati effettuati preventivamente, al momento dell’assunzione?

La vicenda solleva dubbi sull’efficacia dei meccanismi di verifica dei titoli professionali all’interno delle aziende sanitarie e richiama l’attenzione sull’importanza di un controllo più rigoroso, specialmente in settori così delicati come quello sanitario.


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