Hai mai visto un operatore sanitario avvolgere una fascia attorno al braccio di un paziente e poi controllare dei numeri su un piccolo apparecchio? Quello strumento si chiama sfigmomanometro, ed è fondamentale per misurare la pressione arteriosa.
Che si tratti di un ospedale, una RSA o un’assistenza domiciliare, lo sfigmomanometro è uno degli strumenti più utilizzati nella pratica quotidiana. Conoscere il suo funzionamento è importante non solo per i medici e gli infermieri, ma anche per figure come l’OSS (Operatore Socio Sanitario), che spesso collaborano al monitoraggio dei parametri vitali.
In questo articolo scopriremo insieme cos’è uno sfigmomanometro, come si utilizza correttamente, quali modelli esistono e quali può usare un OSS nella propria attività.
Cos’è uno sfigmomanometro
Tra gli strumenti più usati nella pratica sanitaria quotidiana c’è lo sfigmomanometro, essenziale per monitorare uno dei parametri vitali più importanti: la pressione arteriosa.
Questo dispositivo, il cui nome può sembrare complicato, è in realtà uno strumento semplice e di grande utilità, presente in ogni ospedale, ambulatorio, RSA e persino in molte case. Ma cosa lo rende così indispensabile?
In questa sezione scopriremo cosa significa il termine “sfigmomanometro”, qual è la sua funzione principale e perché è uno strumento che ogni operatore sanitario, compresi gli OSS, deve conoscere bene.
Da dove viene il termine
Il nome “sfigmomanometro” deriva dal greco:
- sphygmos = polso
- manos = rado, poco denso
- metron = misura
Letteralmente, significa “misuratore del polso debole”, anche se oggi viene usato per indicare la misurazione della pressione arteriosa.
A cosa serve lo sfigmomanometro
Lo sfigmomanometro serve a misurare la pressione del sangue nelle arterie. È uno strumento diagnostico essenziale per valutare lo stato cardiovascolare di una persona e prevenire problemi gravi come ictus, infarto o ipertensione cronica.
Quando è utile usare lo sfigmomanometro
Lo sfigmomanometro è utile ogni volta che si rende necessario valutare la pressione arteriosa di una persona, sia in ambito preventivo sia nel monitoraggio di condizioni già note. È particolarmente indicato:
- Durante controlli di routine: è una delle prime attività svolte durante una visita medica o un ricovero, utile per valutare lo stato generale di salute;
- In presenza di sintomi sospetti: come mal di testa, vertigini, svenimenti, vista offuscata, dolore al petto o affaticamento anomalo;
- Nei pazienti ipertesi o ipotesi: monitorare regolarmente aiuta a valutare l’efficacia delle terapie e prevenire complicanze;
- Prima della somministrazione di alcuni farmaci: soprattutto quelli che possono influenzare la pressione sanguigna, come i diuretici o gli antipertensivi;
- Dopo sforzi fisici o emozioni intense: in pazienti fragili, per valutare eventuali variazioni improvvise della pressione;
- Durante il risveglio o il riposo: per confrontare i valori in momenti diversi della giornata e rilevare eventuali fluttuazioni;
- Nel cambio di postura (supino/seduto/in piedi): utile per individuare episodi di ipotensione ortostatica, frequenti negli anziani o nei pazienti debilitati.
Tipi di sfigmomanometro
Lo sfigmomanometro non è un unico strumento, ma esiste in diverse varianti, ognuna con caratteristiche, vantaggi e limiti. Alcuni modelli richiedono esperienza e manualità, altri sono pensati per essere semplici e immediati, anche per chi ha poca dimestichezza con la strumentazione medica.
Conoscere le differenze tra i vari tipi di sfigmomanometro è fondamentale per scegliere quello più adatto al contesto in cui si lavora – che si tratti di un ospedale, una struttura residenziale, o l’assistenza domiciliare – e per sapere quale può essere utilizzato in sicurezza da un OSS. Vediamo quindi i principali modelli oggi in uso.
Sfigmomanometro manuale (aneroide)
È il classico strumento con bracciale, pompetta e manometro circolare.
- Richiede l’uso di uno stetoscopio per auscultare i toni di Korotkoff (i battiti del cuore percepiti mentre si rilascia l’aria dal bracciale);
- Viene utilizzato da medici e infermieri, per la sua precisione, ma richiede abilità tecnica.
Sfigmomanometro digitale
Più moderno e facile da usare, mostra direttamente i valori su un display.
- Basta avvolgere il bracciale, premere un tasto e attendere;
- È utile per automisurazioni e per l’uso in strutture dove il tempo è limitato;
- L’OSS può utilizzarlo, sempre sotto la supervisione del personale sanitario, se previsto dal protocollo della struttura.
Sfigmomanometro da polso
Si applica al polso anziché al braccio.
- È meno preciso, ma molto comodo per uso personale;
- Non è indicato in ambito clinico o assistenziale professionale.
Sfigmomanometro a colonna di mercurio (obsoleto)
Un tempo molto diffuso, oggi è quasi scomparso per motivi ambientali e di sicurezza (uso del mercurio).
- Era considerato il più preciso, ma anche il più delicato.
Come si usa lo sfigmomanometro
Ecco una guida semplificata per usare correttamente uno sfigmomanometro digitale:
- Far sedere il paziente in posizione comoda, con il braccio all’altezza del cuore e il palmo rivolto verso il basso;
- Avvolgere il bracciale attorno al braccio nudo, circa 2 cm sopra la piega del gomito;
- Verificare che il bracciale sia ben aderente ma non stretto;
- Accendere il dispositivo e attendere che si gonfi automaticamente;
- Leggere i valori visualizzati: pressione sistolica, diastolica e frequenza cardiaca.
Interpretazione dei valori
- Sistolica (massima): tra 90 e 140 mmHg;
- Diastolica (minima): tra 60 e 90 mmHg;
- Valori superiori o inferiori possono indicare un problema e devono essere segnalati.
Errori da evitare
- Misurare dopo sforzo fisico o in stato di agitazione;
- Parlare durante la misurazione;
- Posizionare male il bracciale;
- Misurare sopra i vestiti
Quale sfigmomanometro può usare l’OSS?
Nel rispetto delle sue competenze, l’Operatore Socio Sanitario può utilizzare esclusivamente lo sfigmomanometro digitale automatico da braccio. Questo strumento, progettato per semplificare la misurazione della pressione arteriosa, non richiede abilità tecniche avanzate né l’interpretazione dei dati, e per questo è compatibile con il ruolo dell’OSS.
La rilevazione avviene in modo automatico: è sufficiente posizionare correttamente il bracciale sul braccio del paziente e avviare la misurazione. I valori di pressione sistolica, diastolica e frequenza cardiaca vengono visualizzati sul display e possono essere annotati o riferiti all’infermiere di riferimento.
Diversa è la situazione per gli sfigmomanometri manuali, come quello aneroide con stetoscopio. L’utilizzo di questi dispositivi prevede l’auscultazione dei toni di Korotkoff, competenza che appartiene esclusivamente a infermieri e medici.
L’OSS, infatti, non è autorizzato né formato per interpretare suoni clinici o trarre conclusioni diagnostiche. Anche gli sfigmomanometri da polso, sebbene facili da usare, sono generalmente sconsigliati in ambito assistenziale per via della minore precisione e affidabilità, soprattutto nei soggetti anziani o fragili.
L’unico strumento che l’OSS può utilizzare in modo conforme e sicuro è il modello digitale da braccio, nel rispetto dei protocolli operativi. L’attenzione alla corretta esecuzione e alla comunicazione tempestiva dei dati rilevati è parte integrante della collaborazione tra l’OSS e il personale sanitario, a tutela della salute dell’assistito.
Quando usarlo
- Su richiesta del personale infermieristico o medico: in caso di malessere, affaticamento, vertigini o altri sintomi riferiti dall’assistito;
- Nel monitoraggio di pazienti con patologie croniche: come ipertensione, scompenso cardiaco, diabete o insufficienza renale, in cui la pressione deve essere controllata regolarmente;
- Durante o dopo la somministrazione di alcuni farmaci: in particolare antipertensivi o farmaci che possono alterare la pressione.
In conclusione, lo sfigmomanometro è molto più di uno strumento: è un alleato nella prevenzione, cura e sicurezza del paziente. Conoscerne il funzionamento, i tipi disponibili e le modalità d’uso aiuta tutto il personale sanitario – compresi gli OSS – a garantire un’assistenza più attenta e professionale. Anche se la misurazione della pressione può sembrare un gesto semplice, dietro ogni dato raccolto si cela un’opportunità per tutelare la salute.
Approfondire questi strumenti e imparare ad usarli correttamente significa compiere un passo importante verso una cura più consapevole e collaborativa.