Sanità, nuovo contratto 2022-2024: arrivano aumenti per infermieri e viene introdotto l’Assistente Infermiere

di Redazione


L’ARAN ha siglato il rinnovo del contratto nazionale del comparto sanità 2022‑2024, che coinvolge circa 581 mila lavoratori del settore sanitario. L’accordo prevede un aumento medio di 172 euro lordi mensili (13 mensilità), introduzione della settimana lavorativa di 4 giorni (36 ore), ampliamento del lavoro agile e l’istituzione del nuovo profilo dell’Assistente Infermiere. Il rinnovo divide i sindacati: CGIL e UIL non hanno firmato.

L’accordo è stato firmato lunedì 27 ottobre 2025 all’ARAN. Il rinnovo riguarda il triennio 2022‑2024 e si rivolge a circa 580‑581 mila dipendenti del comparto sanità, inclusa la sezione della ricerca sanitaria.
Durante la trattativa, vi sono stati momenti di tensione tra sindacati e parti datoriali: CGIL e UIL hanno mantenuto il no alla firma, ritenendo insufficiente l’accordo, mentre altri sindacati come CISL FP, FIALS, Nursind e Nursing Up lo hanno sottoscritto.
Il presidente dell’ARAN, Antonio Naddeo, ha parlato di “grande soddisfazione” per il risultato raggiunto. Il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha annunciato che «ora bisogna guardare subito al prossimo contratto 2025‑2027».

Aumenti e indennità

L’accordo prevede un aumento medio di circa 172,37 euro lordi al mese per 13 mensilità, pari a un incremento medio del 6,8% rispetto alle retribuzioni attuali. Le risorse complessive stanziate ammontano a circa 1,784 miliardi di euro.
Sono previste inoltre indennità specifiche per alcune categorie professionali: ad esempio 175 milioni per l’indennità pronto soccorso, 35 milioni per la specificità infermieristica, 15 milioni per la tutela del malato.
Gli arretrati medi stimati per le mensilità pregresse del triennio sono di circa 1.200 euro.

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Una delle novità più rilevanti è la possibilità, in via sperimentale e su adesione volontaria, di adottare una settimana lavorativa di 4 giorni, mantenendo comunque le 36 ore settimanali.
Il contratto amplia il ricorso al lavoro agile, riconoscendo anche il buono pasto per chi lavora da remoto, in particolare per lavoratori con disabilità o che assistono un familiare malato.

Nuovo profilo “Assistente infermiere” e carriera professionale

È introdotta la nuova figura dell’Assistente Infermiere, che sotto la supervisione dell’infermiere potrà svolgere funzioni di assistenza medica e organizzativa.
Inoltre, è ampliata la platea dei lavoratori che possono accedere all’ “area di elevata qualificazione”: oltre al possesso della laurea magistrale con almeno 3 anni di incarico, è prevista la possibilità per chi ha laurea triennale e almeno 7 anni di incarico di funzione.

Il contratto introduce politiche di age management, ovvero misure finalizzate a migliorare le condizioni di lavoro del personale più anziano, prevedendo ad esempio limitazioni ai turni notturni per chi ha età elevata.
Sono inoltre previste tutele legali e psicologiche per i lavoratori aggrediti durante il servizio: l’azienda sanitaria dovrà garantire patrocinio legale e supporto psicologico se richiesto.

Mentre alcuni sindacati considerano il contratto un passo avanti, altri lo giudicano insufficiente. CGIL ha affermato che «è un contratto al ribasso che porta a una perdita media mensile di 172 euro rispetto al costo della vita», denunciando un aumento salariale inadeguato rispetto all’inflazione (+16%).
Tra le critiche anche quella relativa alla figura dell’assistente infermiere: secondo alcuni sindacati essa rischia di creare confusione, sovrapposizioni di competenze e penalizzare la qualità dell’assistenza.


Il testo firmato apre la fase della contrattazione integrativa aziendale nelle aziende sanitarie; al contempo è già aperta la preparazione del rinnovo contrattuale per il triennio 2025‑2027, che dovrà prevedere più risorse e una detassazione degli aumenti contrattuali.

Il rinnovo del contratto del comparto sanità 2022‑2024 rappresenta un passo significativo per il riconoscimento economico e normativo degli operatori sanitari: aumenti economici, nuove figure professionali, maggiore flessibilità e tutele. Tuttavia, le tensioni sindacali rivelano che per molti la strada verso una valorizzazione piena è ancora lunga. Il vero banco di prova sarà nei prossimi mesi, sia nell’attuazione delle novità sia nella contrattazione 2025‑2027.


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