In un contesto sanitario segnato da carenza di personale, invecchiamento della popolazione e aumento delle patologie croniche, arriva una novità destinata a cambiare gli equilibri dell’assistenza alla persona: con il DPCM del 28 febbraio 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è stata istituita ufficialmente la figura dell’assistente infermiere.
Chi è l’assistente infermiere
L’assistente infermiere è una figura intermedia, a metà tra operatore socio-sanitario (Oss) e infermiere, con il compito di rafforzare le équipe sanitarie in ospedale, nei servizi domiciliari e nelle strutture residenziali.
Nasce da un doppio accordo in Conferenza Stato-Regioni (3 ottobre e 18 dicembre 2024) e ha competenze definite dal decreto che stabilisce:
- il percorso formativo;
- i requisiti di accesso;
- gli ambiti operativi.
Il suo ruolo è quello di affiancare l’infermiere in contesti a bassa discrezionalità decisionale, assumendo responsabilità su specifiche attività sanitarie e organizzative. I requisiti per diventare Assistente Infermiere sono:
- Oss diplomati con almeno 24 mesi di esperienza lavorativa;
- Oss senza diploma, ma con almeno 5 anni di esperienza negli ultimi 8 anni, previo corso propedeutico di 100 ore.
Il corso dura da 6 a 12 mesi (minimo 500 ore), con tre moduli fondamentali:
- 200 ore di teoria (parametri vitali, gestione del dolore, cure di fine vita, terapie e relazioni professionali);
- 280 ore di tirocinio in strutture sanitarie accreditate;
- 20 ore di esercitazioni e simulazioni.
La frequenza è obbligatoria e le assenze non possono superare il 10%. Al termine, un esame teorico-pratico consente di ottenere la qualifica, valida su tutto il territorio nazionale.
L’assistente infermiere, come l’OSS, opera sotto la supervisione dell’infermiere e svolge attività quali:
- rilevazione dei parametri vitali e primi soccorsi;
- somministrazione di ossigeno e preparazione alle terapie;
- supporto gestionale e documentale;
- attività educative per favorire autonomia e benessere del paziente.
La nuova figura prevede un aggiornamento annuale obbligatorio (almeno un’ora di formazione per ogni mese lavorato). Inoltre:
- la qualifica di Oss con formazione complementare è equipollente all’assistente infermiere;
- gli operatori già formati possono adeguarsi con corsi integrativi di almeno 30 ore.
Una svolta per il servizio sanitario
Il riconoscimento della figura dell’assistente infermiere rappresenta un’opportunità concreta per rafforzare il Servizio Sanitario Nazionale.
Grazie a questo nuovo ruolo, sarà possibile:
- alleggerire il carico di lavoro di infermieri e medici;
- garantire continuità assistenziale nelle Case e Ospedali di Comunità;
- potenziare i servizi domiciliari e territoriali;
- ridurre il ricorso improprio agli ospedali, migliorando la presa in carico dei pazienti fragili.
L’introduzione dell’assistente infermiere segna una svolta per il sistema sanitario italiano: una risposta concreta alla carenza di personale e una nuova opportunità di crescita professionale per migliaia di operatori socio-sanitari.